Rastrellamento

Firenze – giugno ’44 – verso mezzogiorno

Tarda mattina d’incipiente estate
Il sol dipinge col suo pennell Firenze.
Le argute frasi che vengono scambiate
Ridon nell’aria con la lor cadenze.


Improvvisi,
Da più lati giunti,
Bloccano rapidi le fughe.

Ordini secchi,
Disperati richiami,
Invocazioni,
Empiono l’aria.
Attoniti sguardi,
Spinti violentemente
Da impietose
Canne,
Sono inghiottiti
Da neri carri.

Nella piazza,
Stravolta,
Resta solo
Delle madri e dei bimbi
Il pianto.

Vedemmo tutto
Da una dischiusa finestra
Dopo un’affannata
Scala.