Vendemmia a Galati Sant’Anna
Dolce paese di mia madre culla,
immerso nel frinir delle cicale,
Il dì della vendemmia ti rivedo
nell’indorato limpido autunnale.
Su opulenti vigneti il sole brilla;
portando cesti una brigata assale
turgidi grappoli d’acini ripieni
con canti che sanno d’ancestrale.
Il pathos del rito è nel palmento:
l’odor del mosto dentro l’aria abbonda,
invade tutti ardente frenesia;
freme una danza baccanal gioconda.
Cola il nettare pigiato spumeggiante,
le solforate botti empie e feconda;
rosso violaceo sangue della terra,
madidi i volti di sorriso inonda.
Italo Rappazzo
immerso nel frinir delle cicale,
Il dì della vendemmia ti rivedo
nell’indorato limpido autunnale.
Su opulenti vigneti il sole brilla;
portando cesti una brigata assale
turgidi grappoli d’acini ripieni
con canti che sanno d’ancestrale.
Il pathos del rito è nel palmento:
l’odor del mosto dentro l’aria abbonda,
invade tutti ardente frenesia;
freme una danza baccanal gioconda.
Cola il nettare pigiato spumeggiante,
le solforate botti empie e feconda;
rosso violaceo sangue della terra,
madidi i volti di sorriso inonda.
Italo Rappazzo